Si sono dimostrati davvero un gran bel gruppo i "Captain Quentin", esibitesi ieri sera all'All music cafè di piazza Pitagora. Pur portando avanti un progetto strumentale, i ragazzi reggini hanno saputo coinvolgere il pubblico presente, che ha dimostrato di apprezzare la loro musica, che pur non è di facile ascolto. Michele Alessi (chitarra baritona),  Filippo Andreacchio (chitarra), Vincenzo Colarco (synth) e Massimo Carere (batteria) non si sono risparmiati, e hanno dimostrato l'esperienza acquisita in questi dieci anni di attività, anche se nell'attuale formazione suonano da un anno.

 

Non è certo usuale ascoltare il math rock (matematico), conm delle strutture non classiche dei pezzi. Loro stessi si definiscono coraggiosi, perchè "non ci prestiamo ad orecchi medi, che non ci apprezzano; la nostra musica necessita di un ascolto attento e non da sottofondo". Le loro esibizioni infatti, si caratterizzano per alternanze tra melodia e cambi particolari di tempo che puntano a conquistare l'attenzione degli ascoltatori. E che non sono banali, lo dimostrano anche i titoli di alcune canzoni proposte: "Le occasioni sono macchine rotte", "My untitled umbrella", "Rullante per un vicino", "A spintoni nell'attualità" (un omaggio a Paolo Conte), fino alla demenziale "Dialogo fra stoviglie".

I titoli particolari, a loro dire, servono anche a smorzare la troppa serietà che spesso c'è intorno al loro tipo di musica, definita anche un po' crepuscolare. Il gruppo esibitosi all'All Music cafè ha anche un bel sito web: www.captainquentin.it.

Giacinto Carvelli